Verifica della vulnerabilità sismica, diagnosi energetica, rilievo e progettazione di fattibilità tecnico-economica da restituire in modalità BIM per taluni beni di proprietà dello Stato

Committente:
Agenzia del Demanio - D.R. Liguria
Tipo di appalto:
Pubblico
Affidamento:
Verifica Vulnerabilità, Diagnosi Energetica, PFTE architettonico/strutturale/impiantistico
Periodo di esecuzione:
2023 – in corso
Importo dei lavori:
€ 6'831’476
Ruolo di SB+:
Mandataria di RTP: 95%
Vincolo:
42/04 (solo prefettura)
Sviluppo in BIM:


Il Servizio prende in esame tre immobili in Savona, più precisamente due edifici (Prefettura e Palazzina Schiadà) e un complesso di n° 5 palazzine che formano la Caserma “Crespi” sede della Questura.

Allo stato attuale il Servizio è giunto a compimento solo per la Pal. Schiadà e la Caserma Crespi, alle quali dunque ci riferiamo nel prosieguo.

Il Servizio ha previsto le seguenti attività:

  • rilievo laser-scan con produzione della nuvola dei punti;
  • restituzione BIM della nuvola e dunque modellazione (in REVIT) dello stato di fatto architettonico, strutturale, impiantistico;
  • verifica della vulnerabilità statica e sismica;
  • progettazione di fattibilità tecnica economica degli interventi strutturali;
  • modellazione BIM (in REVIT) di tali interventi.

Il Rilevo

Il rilievo laser-scanner ha assunto ovviamente maggiore importanza nella Caserma Crespi, vuoi per il numero di fabbricati, vuoi per l’estensione degli spazi esterni.

Per gestire tale situazione si è preferito non realizzare una nuova di punti unica ma suddividere i database, realizzandone uno che comprendesse tutti gli esterni, comprese le strade limitrofe, e successivamente uno singolo per gli interni di ogni edificio.

I singoli modelli definiti dalla nuvola di punti sono stati successivamente uniti attraverso l’esecuzione di un rilievo effettuato con antenna GNSS, con cui sono state lette le coordinate di 4 chiodi fissati al suolo. I dati metrici, propedeutici alla modellazione tridimensionale, sono stati acquisiti attraverso l’utilizzo contemporaneo di due laser scanner (Leica Scan Station P40 e Leica RTC 360); sono state fatte circa 300 stazioni, che hanno coperto l’intera superficie degli edifici e dell’area interessata.

Il rilievo delle parti non a vista, strutturali ed impiantistiche, è stato eseguito con l’ausilio di un cavalletto in carbonio in grado portare la strumentazione fino alla quota di 6 metri.

L’attività di rilievo è stata affiancata da un’estesa campagna fotografica e dalle immagini acquisite con l’impiego del drone.

Tutti i dati acquisiti sono stati elaborati con i software Leica: Register 360 Plus e Leica Cyclone Core (modulo Register e Publisher Pro) e infine esportati in formato .rcp per l’inserimento in ambiente BIM.

Restituzione BIM

Attraverso la restituzione in Bim di tutti i dati acquisiti, è stato possibile sviluppare i modelli architettonico, strutturale e impiantistico. Tutte le operazioni di restituzione sono state eseguite nel rispetto delle indicazioni contenute nelle linee guida della S.A. e delle specifiche del Piano di Gestione Informativa.

Verifica della Vulnerabilità Statica e Sismica

Le indagini strutturali hanno evidenziato una peculiarità comune alle palazzine: conformazione strutturale mista costituita da tamponamento esterno, realizzato in calcestruzzo non armato, e telai interni in c.a. Tale conformazione fa sì che sotto le azioni sismiche i telai interni, di rigidezza non comparabile con quella delle murature, sono risultati non “cimentati sismicamente”.

Una volta definite le proprietà meccaniche degli elementi strutturali dell’immobile, indagati i particolari costruttivi e classificato il terreno si è stata svolta l’analisi dell’edificio con il metodo FEM definendo dei modelli tridimensionali con il software Sismicad 12.22. L’analisi sismica è stata affiancata quella statica.

Progettazione di fattibilità tecnica economica degli interventi strutturali

In considerazione dell’impossibilità di sospendere le attività all’interno degli edifici durante lo svolgimento degli interventi, finalizzati a adeguamento statico e consolidamento sismico, sono stati previsti per quanto possibile interventi di consolidamento poco invasivi e il più possibile compatibili con la permanenza di persone.

Gli interventi strutturali hanno riguardato:

  • significativi rafforzamenti delle pareti esterne prive di armatura attraverso un placcaggio costituito da cm 5.00 di betoncino con caratteristiche meccaniche standard (C25/30) e armatura in barre sciolte o a rete elettrosaldata dimensionata a seconda dell’altezza da terra e dunque delle sollecitazioni presenti. Il placcaggio è stato realizzato solo sulla parte esterna delle murature e in quasi tutte le pareti dell’involucro ad eccezione di quelle più sollecitate che hanno richiesto una soluzione bilaterale. L’intervento ha poi interessato le murature interne ortogonali ai lati lunghi, privilegiando anche qui, dove possibile, la soluzione unilaterale;
  • rafforzamenti alle membrature costituenti i telai interni a fronte di esigenze di natura statica. La tecnica di consolidamento adottata ha previsto, nello specifico, l’impiego di materiali ad elevato contenuto tecnologico (CRFP) limitati nella loro estensione e nella loro invasività e la realizzazione di incamiciatura in c.a. per un numero ridotto di pilastri.

Gli interventi di consolidamento statico proposti e realizzati erano sono indispensabili e richiedevano necessariamente attività interne ai locali, anche se limitati; quelli di natura antisismica proposti sono erano invece graduabili in funzione del risultato atteso. L’RTP, ha scelto di raggiungere l’adeguamento determinando il relativo costo.

Al fine di fornire alla S.A. elementi di valutazione, sull’opportunità o meno di giungere davvero all’adeguamento o fermarsi ad un miglioramento del 60%, si è prevista una riduzione degli interventi, cancellandoli via via fino alla soglia del 60% e, di nuovo, valutandone il costo. Questa operazione ha posto in evidenza come tale downgrading conducesse ad un risparmio di solo il 20%.